
CERVELLO E DISTURBI TEMPORO MANDIBOLARI
Disturbi Temporomandibolari e Cervello: Cosa ci dicono le neuroscienze?
I disturbi temporomandibolari (TMD) sono una delle principali cause di dolore nella zona del viso e della mandibola.
Molte persone li associano a problemi articolari o muscolari, ma negli ultimi anni la ricerca scientifica ha dimostrato che non si tratta solo di un problema "locale".
Infatti, chi soffre di TMD presenta anche alterazioni nel funzionamento del cervello, in particolare nelle aree che regolano il dolore e le emozioni.

Non è solo una questione di articolazione
Tradizionalmente, il TMD veniva considerato un disturbo meccanico, dovuto a malocclusione, traumi o sovraccarico muscolare.
Tuttavia, studi recenti mostrano che il dolore cronico modifica il sistema nervoso centrale, creando un circolo vizioso:
✅ il cervello "impara" a percepire il dolore anche quando gli stimoli non lo giustificherebbero più;
✅ questo processo prende il nome di sensibilizzazione centrale.
Le reti cerebrali coinvolte

Le neuroscienze hanno identificato tre reti chiave nel nostro cervello, che nei pazienti con TMD funzionano in modo alterato:
1️⃣ Default Mode Network (DMN): È la rete attiva quando siamo a riposo e pensiamo a noi stessi. Nei TMD, questa rete appare iperattiva e collegata alla "ruminazione del dolore", ovvero il continuo pensiero negativo sul dolore stesso.
2️⃣ Central Executive Network (CEN): Si attiva quando dobbiamo concentrarci o prendere decisioni. Nei TMD, questa rete mostra una ridotta attività, rendendo più difficile il controllo cognitivo sul dolore.
3️⃣ Salience Network (SN): Serve a valutare quali stimoli sono importanti. Nei TMD, è ipersensibile e tende a interpretare segnali innocui come dolorosi, aumentando l'ansia e la reattività emotiva.
Cosa hanno scoperto gli studi
✅ La risonanza magnetica funzionale (fMRI) ha mostrato alterazioni di connettività tra queste reti nei pazienti con TMD cronico.
✅ Sono stati osservati cambiamenti strutturali, come atrofia in alcune aree corticali e modifiche nel metabolismo cerebrale.
✅ Le aree più coinvolte sono la corteccia prefrontale, il talamo, l'insula e il cingolato anteriore, tutte collegate al controllo del dolore e alle emozioni negative.
Perché è importante saperlo

Queste scoperte cambiano il modo di vedere il TMD:
✅ non è solo un problema dell'articolazione temporomandibolare;
✅ è un disturbo complesso, che coinvolge corpo e cervello.
Per questo motivo, le terapie più efficaci dovrebbero agire sia sulla componente periferica (mandibola, muscoli) sia su quella centrale (sistema nervoso), attraverso approcci come:
✅ tecniche di rilassamento e mindfulness;
✅ terapie cognitive e comportamentali;
✅ in alcuni casi, neuromodulazione e terapia manuale specifica.
In sintesi
Il dolore cronico dei TMD non vive solo nei muscoli o nelle articolazioni: coinvolge reti cerebrali che regolano il dolore e le emozioni.
☝️ Capire questi meccanismi significa trattare la persona nel suo insieme, e non solo la mandibola!