OSTEOPATIA PEDIATRICA

Negli anni la figura dell'Osteopata ed il suo ruolo terapeutico ha acquisito sempre maggior successo e notorietà nel trattamento sia negli adulti quanto nei bambini

L'Osteopatia per i bambini è chiamata Osteopatia Pediatrica

In molti casi la neo-mamma ha già un Osteopata di fiducia, al quale si è rivolta durante la gravidanza o ancor prima, per problemi di vario tipo (per esempio mal di schiena, colpo di frusta, mal di testa, etc.); in altri casi, la neo-mamma ha sentito parlare del trattamento osteopatico pediatrico da altre mamme; infine, può capitare siano altre figure sanitarie (es. pediatra, ostetrica) a consigliare una valutazione e un trattamento osteopatico.

L’Osteopata è oramai diventato una figura fondamentale non solo per adulti, ma anche per neonati (0-2 anni), per bambini (2-12 anni) e per adolescenti (12-17 anni); in questi casi si parla di Osteopatia Pediatrica.

Grazie ad un approccio delicato e mai invasivo, l'osteopatia è particolarmente indicata ed apprezzata per il trattamento dal neonato all’adolescente.

L'Osteopatia Pediatrica è intesa come medicina preventiva, una forma di assistenza incentrata sul benessere del neonato, piuttosto che sulla malattia: si tratta di un metodo che considera la persona nella sua globalità utilizzando tecniche dolci e non invasive.

Importanti strutture Ospedaliere hanno oramai integrato l’Osteopatia pediatrica all’interno del reparto pediatrico e neonatale avviando importanti progetti di collaborazione:

Osteopatia: aumentano le collaborazioni in ospedale per la cura dei neonati prematuri

Convenzione Ancona, osteopata in Cardiochiurgia pediatrica


Il ruolo dell'Osteopata Pediatrico è volto non solo ai bambini ma a anche a favorire il benessere della mamma sia in gravidanza che nel post parto.


Un trattamento sicuro e indolore!

Il trattamento osteopatico al bimbo non è mai doloroso!

Sebbene il piccolo potrebbe anche piangere durante il trattamento è solo perchè non vorrebbe essere toccato, oppure per altri motivi come fame, sonno, etc.

Anzi molto spesso, durante la seduta osteopatica, il bimbo raggiunge un profondo stato di benessere e rilassamento.


Osteopatia Pediatrica BFD®

L'Osteopatia Pediatrica BFD® è una metodologia di valutazione e trattamento manuale basata sui più recenti sviluppi, ricerche e conoscenze osteopatiche in ambito pediatrico.

Si suddivide in base all'età e quindi alla tecnica e metodologia in neonatale, infantile e adolescenziale.

Il denominatore che accomuna le discipline è la crescita: sia il neonato che il bambino e l'adolescente sono in continuo sviluppo fisico, mentale e cognitivo e per questo è fondamentale assicurarli ad un'adeguata assistenza e controllo.

Il compito dell'Osteopata Pediatrico BFD® è di aiutare il corpo dei piccoli da 0 ai 17 anni a crescere naturalmente, togliendo gli eventuali impedimenti che potrebbero altrimenti ostacolarne un normale e armonioso sviluppo.

Inoltre, grazie all'intervento Osteopatico, si può seguire gestendo lo sviluppo motorio, intervenendo con semplici stimolazioni per permetterne un progressivo e fisiologico andamento.

L'Osteopata Pediatrico BFD® ha "l'obbligo di risultato" nel facilitare la riduzione del dolore, del miglioramento dei sintomi, di aumento della mobilità, etc. con risultati apprezzabili già dalla prima seduta, o eventualmente orientare allo specialista più indicato per proseguire il lavoro in equipe.


Una metodologia con un approccio unico per ogni età

I primi passi della mamma appena uscita dall'ospedale dopo il concepimento dovrebbero essere dall'Osteopata Pediatrico. 

E' proprio già dai primi giorni di vita del neonato che è importante effettuare un’accurata valutazione e se necessario trattarlo! 

Nei lattanti l'impedimento primario per un alterato sviluppo corporeo potrebbe essere sorto già durante il parto, oppure successivamente dal modo scorretto in cui il bimbo viene sollevato dai genitori o da come viene posizionato durante l'allattamento o coricato nella culla o nell'ovetto.

Nel neonato, già dai primi giorni di vita, si può intervenire su problemi di: torcicollo post partum, plagiocefalia, disturbi del sonno, stipsi, coliche, reflusso, rigurgito, difficoltà alla suzione, etc.

Uno tra gli interventi per cui si ricorre con maggior frequenza all'intervento dell'Osteopata Pediatrico è in caso di plagiocefalia, una condizione "naturale" di deformità del cranio che avviene nel neonato durante la fase di espulsione nel parto ma che potrebbe non avere una risoluzione spontanea nei modi o nei tempi normali. 

Negli adolescenti gli impedimenti potrebbero essere facilmente causati da: atteggiamenti posturali scorretti, difficoltà alla deambulazione (movimento anomalo e difficoltoso di camminata o corsa), piedi piatti, varismo o valgismo delle ginocchia, stanchezza anomala, difficoltà nella concentrazione e iperattività, difficoltà di coordinazione motoria, rigidità eccessiva nel movimento, impedimenti vari nei movimenti che limitano le potenzialità fisiche nelle attività quotidiane o sportiva, etc.

Sebbene il bambino possa anche non presentare alcuna apparente problematica funzionale può comunque essere soggetti a continue tensioni muscolari che ne limitano la qualità del movimento impedendogli di sviluppare al massimo il proprio potenziale.

Per ogni età, dal neonato all'adolescente, viene utilizzato un approccio unico che tiene conto delle singole qualità morfologiche e con tecniche e manovre specifiche.

I bambini, come gli adolescenti, non sono adulti in miniatura, per cui necessitano di un adeguato approccio di trattamento nel modo e nei tempi più congrui alle caratteristiche soggettive.


Per uno sviluppo sano e naturale

Mediante un'approccio gentile e non invasivo, l'Osteopata BFD® rimuove tutti gli impedimenti strutturali favorendo il meccanismo di auto-guarigione del corpo, ridando così la giusta libertà per uno sviluppo del corpo sano ed armonioso. 

Oltre al trattamento l'Osteopata BFD® in grado di consigliare ai genitori come prendersi la giusta cura e il continuo controllo del bambino durante tutta la fase di sviluppo.

Spesso sono proprio i genitori che, inconsapevolmente, possono provocare già dai primi giorni di vita importanti disturbi funzionali perchè ad esempio non conoscono il modo corretto per prendere il bimbo nel sollevarlo, o il giusto modo per posizionarlo sulla culla o sul passeggino, etc.


Come si svolge la valutazione ed il trattamento osteopatico nel bambino

La prima seduta prevede presentazione, conoscenza e acquisizione di informazioni relative al piccolo paziente e al periodo gestazionale. 

La valutazione che segue avviene su un lettino, dopo aver spogliato il bambino, proprio come avviene durante la visita pediatrica. 

L'Osteopata esamina con lo sguardo e con la palpazione manuale tutto il corpo, dalla testa ai piedi. 

Nel frattempo, interagisce con il piccolo attraverso gli occhi, la voce, le mani oppure dei giochi adatti all'età. 

Il trattamento di solito inizia in prima seduta: esso prevede dolci e progressive manipolazioni e mobilizzazioni indirizzate alla colonna vertebrale, al sacro, al cranio, al palato, al torace, a seconda delle necessità. 

Durante il trattamento prosegue l'interazione tra il piccolo paziente ed i presenti, genitori compresi, soprattutto attraverso il gioco. 

Il piccolo non deve stare fermo, nè assumere necessariamente una certa posizione, almeno non in modo continuativo: le sedute di trattamento di un bambino sono più dinamiche rispetto a quelle effettuate su un adolescente o adulto, che è in grado di controllarsi e di stare fermo, se richiesto. 

Alla fine della prima seduta, l'Osteopata consiglia il percorso terapeutico più appropriato (numero di sedute, cadenza, esito atteso, rivalutazioni, etc.) e da consigli su come gestire al meglio il bimbo.


Alcuni consigli

La posizione corretta per il cranio e la cervicale
 

La posizione prona, oltre a mettere le basi per un corretto sviluppo motorio, è un'ottima strategia per prevenire la più comune forma di plagiocefalia: quella posizionale!


Durante la fase di veglia, in questa posizione il bambino è incentivato ad attivare la muscolatura cervicale che si inserisce sul cranio, evitando di trovare una sola posizione di preferenza e comodità!


Dialogo ravvicinato!

Nei primi mesi di vita i bambini riescono a vedere chiaramente fino ad una distanza di 20-30 cm. 

Per questo è importante avvicinarsi molto al loro viso affinché riescano a riconoscerci e a metterci a fuoco.

Sia in posizione prona che supina si può sfruttare questo momento per spostarsi lentamente nel campo visivo del bambino, da destra a sinistra, dall'alto al basso, ma anche in diagonale.


Da quando in posizione seduta?

La regola è una sola: i bambini si mettono seduti da soli nel momento in cui sono pronti a farlo!

Spesso per comodità si posiziona il bambino seduto prematuramente, ma non si tiene conto delle conseguenze posturali che comporta questo semplice gesto: la struttura muscolo-scheletrica dei bambini deve prepararsi adeguatamente ad assumere questa posizione, accelerando questa tappa si sovraccarica la colonna vertebrale e questo potrebbe avere ripercussioni posturali.

La posizione seduta è una tappa fondamentale dello sviluppo motorio, è importante che i bambini la raggiungano autonomamente. 


Quando usare le prime scarpe?

E' bene che i bambini imparino a camminare a piedi scalzi o con delle calze antiscivolo, questo permette loro di sperimentare al meglio e imparare a gestire l'equilibrio e il baricentro. 

Inoltre camminare scalzi permette una migliore attivazione della muscolatura che andrà così a creare un arco plantare fisiologico.

Le scarpe vanno quindi usate esclusivamente fuori casa!


Il giusto momento per iniziare a camminare!

Come per tutte le tappe motorie è bene dare l'opportunità ai bambini di sperimentare il più liberamente possibile.

Spesso si tende ad incentivare la camminata dei bambini tenendoli per mano, ma è davvero un aiuto?

La risposta è NO!

Se non è ancora in grado di camminare da solo è perché la sua struttura non è ancora pronta ad affrontare questo grosso cambiamento, quindi aiutarli sorreggendoli per le braccia vuol dire anticipare in modo improprio una tappa motoria importantissima.

Sorreggerli per le braccia vuol dire non permettergli di sperimentare in modo fisiologico la camminata, anche se la trazione è leggera i bimbi non avranno modo di gestire autonomamente l'equilibrio e l'appoggio sui piedi e questo potrebbe portare ad adattamenti posturali scorretti (come imparare a camminare sulle punte).